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Anche i medici vanno in vacanza e alcuni proprio in agosto. Gli organici delle strutture ospedaliere, già messe alla prova dai tagli alla sanità pubblica, d’estate subiscono un ulteriore ridimensionamento, costringendo chi rimane di turno a un surplus di lavoro. Ma niente allarmismi: un reparto maternità non chiude mai per ferie! L’assistenza ostetrica è una priorità ed è sempre assicurata. Anche una futura mamma che attende la nascita del bebè intorno a Ferragosto può dunque stare tranquilla: in sala travaglio troverà sempre qualcuno ad aiutarla a dare alla luce il suo piccolino.
Ma se in ospedale c’è sicuramente qualcuno ad accoglierti, perché i servizi essenziali sono garantiti, che cosa aspettarsi riguardo a quelli ‘extra’, come il travaglio in acqua o l’epidurale? In effetti durante il periodo estivo l’offerta di alcuni di questi subisce una riduzione. Nel dubbio, digita il numero di telefono del punto nascita che hai scelto e informati sui servizi che ti interessano di più. Ad esempio: la possibilità di trascorrere il travaglio in acqua c’è ancora? La partoanalgesia è assicurata 24 ore sue 24, in qualsiasi periodo dell’anno, giorni festivi compresi? E l’assistenza post partum e il supporto all’allattamento a domicilio per i primi giorni a casa insieme al neonato? Sentite le risposte, potrai decidere se partorire in quel punto nascita o scegliere un’altra struttura.
Se durante l’attesa si è presentato qualche problema, meglio comunque optare per una struttura di III livello, quella più grande e attrezzata della zona, un centro di riferimento regionale, dove sia presente anche un reparto di Terapia Intensiva Neonatale, in grado di dare prontamente le cure necessarie al piccolo, nel caso in cui ce ne fosse il bisogno.
“Le future mamme che hanno una gravidanza fisiologica possono però rivolgersi ai punti nascita più piccoli in tutta sicurezza. In caso di necessità e interventi urgenti, l’équipe allerterà l’Unità di Terapia Neonatale più idonea, che organizzerà immediatamente il trasporto del piccolo a bordo di un’ambulanza pediatrica, vigilato da un neonatologo.
Nonostante queste rassicurazioni, non ti senti ancora tranquilla? In alternativa, prendi in considerazione di chiedere il supporto di un’ostetrica a domicilio, per l’assistenza durante il travaglio a casa e il successivo accompagnamento in ospedale. Se la gravidanza non ha registrato complicazioni durante i nove mesi, volendo puoi anche pensare di partorire in casa. Sono diverse, in tutta Italia, le associazioni di ostetriche libere professioniste che, a pagamento, offrono supporto alla donna prima e durante il parto, ma anche nei giorni successivi alla nascita per avviare bene l’allattamento. Un ottimo punto di riferimento per non sentirsi sole nemmeno durante i primi tempi con il bambino, soprattutto se le amiche, le nonne e le zie sono via per le vacanze.
Per scoprire dove trovare l’ostetrica più vicina al tuo luogo di abitazione puoi consulta l’elenco stilato dall’Associazione Nazionale Culturale Ostetriche Parto a Domicilio e Casa Maternità sul sito www.nascereacasa.it.
Roberta Pirola